Se potessi magicamente scegliere come poter essere incarnato in una prossima vita, di sicuro, la mia preferenza sarebbe a favore del Gabbiano…tanto più ora, in questo particolare momento, dove la costrizione di rimanere chiusi in casa, con lo sguardo alla finestra, come quei canarini imprigionati in gabbia che sembrano felici perchè cinguettano alla vista del sole per l’imminente arrivo della Primavera.
E’ in questo scenario che vedo risvegliarsi “Il Gabbiano Jonathan” che c’è in me…che non ha mai rinunciato a volare, in una lotta continua con gli elementi, per la libertà, per il desiderio di ottenere ciò in cui credo, lontano dalle mediocrità, proiettato nel desiderio di un mondo perfetto, puro, a contatto con la natura…e vivere della luce e del calore del sole, della brezza del vento, dell’immensità del mare e della libertà di volteggiare nel cielo, senza limiti ne confini. Quel cielo e quel mare che ti fanno sentire vivo e pieno di gioia…proiettato all’esterno fuori dall’angoscia e dall’isolamento.
Jonathan è come ciascuno di noi, che sa ascoltare il cuore, che fa quello che sente di dover fare, che fa scelte dolorose, che prende decisioni evitando i compromessi, che si espose per gli ideali, che per amore, rende partecipi gli altri del suo sapere.
“Ma chi ha più coscienza di un Gabbiano che cerca di dare un significato, uno scopo più alto all’esistenza? Per mille anni ci siamo barcamenati per un pezzo di pane, ma oggi abbiamo una ragione di vita, una meravigliosa ragione di vita…imparare ad essere liberi…imparare a volare”.
Volare, conoscere i propri limiti e imparare a superarli, intraprendere nuovi percorsi, aprirsi a nuove avventure, avere il coraggio di cambiare, di mettersi in gioco, accettare gli incidenti di percorso e ricominciare ancora senza paura, con nuova energia e con la consapevolezza di ricominciare ogni giorno un nuovo giorno di vita. Volare “dove il cielo è limpido ed il sole abbaglia”, sempre più in alto e da lassù guardare il mare, l’orizzonte e osservare:
“E’ buffo, quei Gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte. Quelli invece che aspirano alla perfezione, arrivano dovunque” e l’importante è non essere gelosi delle proprie scoperte, delle proprie conoscenze, ma condividerle con semplicità, perchè tutti possano “scavalcare tutto ciò che intralcia, che si oppone alla propria libertà”, perchè “l’unica vera legge, è quella che conduce alla libertà”. Una libertà che è anche speranza, responsabilità, rispetto, verità, senso civico, dignità per il raggiungimento della felicità nel pieno rispetto degli altri.
Il libro “Il Gabbiano Jonathan Livingstone” è un’affascinante ed emozionante metafora di Richard Bach.
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