Considerazioni riguardo l’Intelligenza Artificiale nella Fotografia…

Considerazioni riguardo l’Intelligenza Artificiale nella Fotografia…

L’ascesa dell’intelligenza artificiale nella fotografia offre possibilità entusiasmanti ma solleva anche complesse preoccupazioni etiche.

Ecco alcune considerazioni chiave:

L’8 Marzo 2023, Noam Chomsky sul New York Times scrive sull’intelligenza artificiale:

La mente umana non è, come ChatGPT e i suoi simili, una macchina statistica e golosa di centinaia di terabyte di dati per ottenere la risposta più plausibile a una conversazione o la più probabile a una domanda scientifica”.

Al contrario… “la mente umana è un sistema sorprendentemente efficiente ed elegante che opera con una quantità limitata di informazioni. Non cerca di danneggiare le correlazioni dai dati, ma cerca di creare spiegazioni. […] ]

Smettiamola di chiamarla allora “Intelligenza Artificiale” e chiamiamola per quello che è e fa –un software di plagio-… perché non crea nulla, ma copia opere esistenti, di artisti esistenti, modificandole abbastanza da sfuggire alle leggi sul copyright.

Questo è il più grande furto di proprietà intellettuale mai registrato da quando i coloni europei sono arrivati nelle terre dei nativi americani. “

 

Foto generata dall'AI - presa dal web

Foto generata dall’AI – presa dal web

In effetti, le considerazioni da fare sono molteplici, ma prima di ogni altra, va tenuto conto dell’aspetto Etico:

Il mondo della fotografia è stato testimone di un cambiamento epocale con l’avvento delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI). infatti, l’intelligenza artificiale è ora in grado di generare immagini iper realistiche praticamente indistinguibili dalle fotografie reali. ciò solleva una miriade di questioni etiche, soprattutto quando si tratta del delicato equilibrio tra Autenticità e manipolazione nel regno della fotografia.

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale nella fotografia

L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, in particolare nel campo della visione artificiale. Ciò ha consentito lo sviluppo di algoritmi avanzati in grado di comprendere e manipolare i contenuti visivi con incredibile precisione.

Una di queste tecnologie rivoluzionarie sono le reti generative avversarie (gan), che hanno preso d’assalto il mondo della fotografia AI. queste reti possono creare immagini altamente convincenti mettendo una contro l’altra due reti neurali, di cui una genera immagini e l’altra ne valuta la qualità. Tuttavia, l’ascesa degli strumenti fotografici basati sull’intelligenza artificiale ha fatto emergere una miriade di preoccupazioni etiche che devono essere affrontate. man mano che queste tecnologie continuano ad avanzare, diventa sempre più difficile discernere cosa è reale e cosa è generato artificialmente.

Autenticità: il pilastro della fotografia etica

La fotografia è stata a lungo considerata un mezzo per catturare e preservare momenti nel tempo. l’autenticità di un’immagine è spesso ciò che le dà valore, poiché rappresenta una rappresentazione fedele e inalterata della realtà. Questo è particolarmente importante in campi come il giornalismo e la fotografia documentaristica, dove la credibilità dell’immagine è fondamentale.

Tuttavia, gli strumenti di manipolazione basati sull’intelligenza artificiale hanno il potenziale di offuscare il confine tra autenticità e fabbricazione, rappresentando una minaccia per l’essenza stessa della fotografia. consideriamo ad esempio il caso di deep-art, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale in grado di trasformare qualsiasi fotografia in un’opera d’arte nello stile di artisti famosi come Van Gogh o Monet.

Sebbene tale tecnologia sia affascinante e consenta l’espressione creativa, solleva anche interrogativi sull’autenticità delle immagini risultanti.

Deep-fake - Foto generata dall'AI - presa dal web

Deep-fake – Foto generata dall’AI – presa dal web

Manipolazione: un’arma a doppio taglio

Gli strumenti di manipolazione basati sull’intelligenza artificiale possono essere incredibilmente utili in varie applicazioni, dal miglioramento della qualità visiva delle immagini alla creazione di opere d’arte fantasiose. tuttavia, possono anche essere utilizzati per ingannare e diffondere disinformazione.

Un esempio allarmante di ciò è l’emergere dei “deep-fake”, ovvero video o immagini generati dall’intelligenza artificiale che ritraggono in modo convincente persone reali in situazioni inventate. questi sono stati utilizzati per scopi nefasti come diffondere notizie false, creare contenuti espliciti non consensuali e persino perpetrare frodi.

FAKE_DEEP-FAKE Foto generata dall'AI - presa dal web

FAKE_DEEP-FAKE Foto generata dall’AI – presa dal web

Inoltre, la manipolazione delle immagini guidata dall’intelligenza artificiale può avere gravi implicazioni nel campo del diritto d’autore e dei diritti di proprietà intellettuale. ad esempio, si consideri il caso degli nft (token non fungibili), che sono risorse digitali uniche che possono essere acquistate e vendute su piattaforme block-chain.

Man mano che le immagini generate dall’intelligenza artificiale diventano più sofisticate e indistinguibili dalle opere create dall’uomo, potrebbe diventare sempre più difficile accertare l’originalità e la proprietà dell’arte digitale.

FAKE_DEEP-FAKE Foto generata dall'AI - presa dal web

FAKE_DEEP-FAKE Foto generata dall’AI – presa dal web

Blockchain generata dall'AI - presa dal web

Blockchain generata dall’AI – presa dal web

 Trovare il giusto equilibrio

Per affrontare i dilemmi etici derivanti dalla fotografia AI, è essenziale trovare il giusto equilibrio tra l’abbracciare il potenziale creativo di queste tecnologie e la salvaguardia dell’integrità del mezzo. questo può essere ottenuto con:

1. Stabilire linee guida chiare e standard etici: le organizzazioni fotografiche e gli organismi professionali dovrebbero sviluppare linee guida e politiche che delineino l’uso accettabile delle tecnologie AI nella fotografia. Questi dovrebbero sottolineare l’importanza della trasparenza e della divulgazione quando si utilizzano immagini generate dall’intelligenza artificiale o manipolate.

2. Promuovere l’educazione e la consapevolezza: fotografi, artisti e consumatori dovrebbero essere istruiti sulle implicazioni della manipolazione delle immagini basata sull’intelligenza artificiale. Ciò contribuirà a promuovere un approccio più informato e responsabile verso l’uso di queste tecnologie.

3. Sviluppo di contromisure e strumenti di verifica: man mano che la manipolazione guidata dall’intelligenza artificiale diventa sempre più diffusa, è fondamentale sviluppare strumenti e tecniche in grado di rilevare ed esporre tali contenuti. Ciò contribuirà a mantenere la fiducia nell’autenticità delle immagini fotografiche.

4. Incoraggiare l’innovazione responsabile: le parti interessate nei settori dell’intelligenza artificiale e della fotografia dovrebbero lavorare insieme per trovare un equilibrio tra innovazione e considerazioni etiche. ciò può essere raggiunto collaborando alla ricerca, condividendo le migliori pratiche e promuovendo una cultura dell’innovazione responsabile.

Conclusione

 Non sono contro il progresso tecnologico e non lo si può frenare ed è per questo che si deve regolamentare l’utilizzo di tali immagini. La fotografia basata sull’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui creiamo, consumiamo e percepiamo i contenuti visivi. Tuttavia, solleva anche una serie di preoccupazioni etiche che devono essere attentamente considerate trovando il giusto equilibrio tra autenticità e manipolazione, possiamo sfruttare il potere dell’intelligenza artificiale per arricchire il mondo della fotografia preservandone i valori fondamentali. Il futuro della fotografia risiede nella nostra capacità di navigare in questo delicato equilibrio, garantendo che l’intelligenza artificiale funga da strumento per l’espressione creativa e non da mezzo di inganno.

Siamo soltanto all’inizio e quello che io vedo per ora è soltanto finzione senza anima e non bellezza …e ciò che manca è il processo creativo umano individuale.

Viaggiare ti rende felice

Viaggiare ti rende felice

Viaggiare ti rende felice.
la Natura ti rende felice.
l’Avventura ti rende Felice.
e anche la Fotografia ti rende felice…

Ma cos’è la felicità?

Noi possiamo trovarla in un paio di scarpe nuove o comprando una nuova macchina oppure una casa più grande…ma la vera felicità, spesso è qualcos’altro.
Centinaia di studi riguardo la natura hanno decretato che tra i migliori modi per sentirsi bene con il proprio corpo e la propria mente c’è il vivere e l’osservare la natura.

Ricerche fatte dall’Università della California insieme alla BBC television, hanno rivelato che

guardare documentari sulla natura possono renderti felice.

Così io e il mio amico e collega Salvatore Braca, ci siamo messi d’impegno nel portare felicità a tutti quelli che sono sensibili a connettersi con la Natura e la Bellezza, portandovi in viaggio con noi, con un pizzico di avventura e con un attento taglio fotografico.

Noi vogliamo seguire queste indicazioni, andando alla ricerca di posti intorno al Mondo dove possiamo incontrare, osservare e quindi raccontare questo meraviglioso Pianeta fatto di Luoghi, di Animali, di Piante e di Popoli.
Il nostro obiettivo, è quello di

cogliere la bellezza ovunque si manifesti.

Anche là dove non ce lo si aspetti e dove solitamente è difficile da raggiungere con mezzi tradizionali.

I principali protagonisti di questa missione, saremo io Francesco Ciccotti, fotografo e viaggiatore e Salvatore Braca, documentarista quarantennale direttore artistico di Pandataria Film, che ha realizzato per la televisione italiana ed estera. I suoi documentari sono quotidianamente trasmessi dai programmi RAI come Geo&Geo e Kilimangiaro.
Per questa impresa, ci siamo avvalsi dell’Expedition Truck che vi ho già presentato, un camion off-road attrezzato a camper, che ci permette di raggiungere località remote, a volte estreme, e di essere lì nei momenti in cui la bellezza si manifesta, senza limitazioni di orari, condizioni meteo o vincoli di lunghi spostamenti per fare rifornimenti e ristorarsi.

Il nostro compagno di viaggio, si chiama Wabi-Sabi.

Da un idioma Giapponese che descrive la Felicità come conseguenza del vivere la natura…vivere le cose semplici e godere di tutto ciò che da essa ne deriva.

La spedizione che abbiamo appena concluso e di cui vi mostreremo un breve Trailer, si è svolta nel sud della Tunisia. Un viaggio che avevamo più volte effettuato e documentato nel passato, con vari video pubblicati da RAI 3 in questi ultimi anni.

La novità di questo nuovo racconto

si arricchisce della bellezza di un Festival ai più sconosciuto, a tratti Misterioso, che si svolge nella cittadina di Douz, alle porte del deserto, dove Tribù provenienti da tutto il Sahara, dalla Libia fino al Marocco, si incontrano ogni anno per celebrare la cultura Berbera e rinnovare il loro patto non scritto, di solidarietà e fratellanza.

Il Festival delle Dune

è un festival degli usi e costumi delle tribù del deserto…una kermesse di prove di abilità guerriere, di pastorizia e di caccia, di corse di cavalli, di cammelli e di cani…di sfilate di costumi tradizionali e di rappresentazione della emozionante cerimonia di Nozze tradizionale Berbera.

Con il nostro truck ci siamo successivamente spostati nel deserto per filmare la Bellezza dell’alba e del tramonto, ma anche per documentare la vita semplice dei Beduini che vivono o si spostano nel Sahara.

Infine, ma non per ultimo in grado di importanza, abbiamo raggiunto più a sud la zona degli Ksur, antichi magazzini fortezza, con bastioni sovrastati da torrette, ora monumenti, che servivano ad immagazzinare le merci dei nomadi Berberi durante i loro spostamenti e proteggere greggi in caso di assalti.

“La Bellezza”…questa sì che è una bella storia…

“La Bellezza”…questa sì che è una bella storia…

Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla…

questo scriveva lo scrittore e filosofo Alessandro Baricco.

“La Bellezza”…questa sì che è una bella storia – video di Francesco Ciccotti

Questo video documenta e raccoglie alcuni passaggi di una mia più ampia intervista sulla Bellezza, Mauro Morandi, conosciuto come il Guardiano di Budelli.

Classe 1939, Mauro ha 81 anni ed è l’unico abitante dell’Isola di Budelli da c/a 31 anni. Budelli fa parte del meraviglioso Arcipelago della Maddalena, in Sardegna, dove ha iniziato il suo lavoro di custode dal 1989, dopo essersi licenziato dalla scuola, dove svolgeva l’attività di insegnante di educazione fisica nella sua terra di origine, L’Emilia Romagna.

Mauro è sempre stato uno spirito libero e anche piuttosto ribelle, visto che all’età di 9 anni è scappato di casa la prima volta.
Dopo anni di insegnamento nella sua Modena, in contrasto continuo persino con il Preside che non gli permetteva di inserire la musica durante le ore di lezione di educazione fisica, cosa che oramai sembra essere diventata imprescindibile dai preparatori atletici di tutto il mondo, decise nel 1989, insieme ad un gruppo di amici, di acquistare un vecchio catamarano. Lo avrebbero ristrutturato per partire alla volta della Polinesia per intraprendere una nuova vita, portando a spasso i turisti in quelle acque.

Dopo essere partiti, il catamarano ebbe un guasto tecnico e si dovettero fermare sull’Isola di Budelli. Il caso ha voluto che il guardiano dell’Isola di allora, andava in pensione dopo qualche giorno dal suo sbarco e Mauro affascinato dalla Bellezza di quel posto, accettò la proposta di sostituire il vecchio guardiano che stava per lasciare l’incarico e prese il suo posto…aveva capito che la sua Polinesia era lì, molto più vicina di quella immaginata per lungo tempo.

Mauro Morandi Spiaggia Rosa

Mauro Morandi – ph. Francesco Ciccotti

Mauro racconta che i primi anni li ha passati in totale solitudine, schivando i turisti che andavano l’Estate a vedere la famosa Spiaggia Rosa, con una sorta di gelosia ed egoismo di voler vivere da solo quella meravigliosa Isola. Soltanto con il passare degli anni si è ammorbidito. Pur continuando a non soffrire la solitudine, ora Mauro si è aperto ad incontrare i turisti che sbarcano sull’isola ed da navigatore in mare è anche diventato un buon navigatore su internet con tanto di profili social e followers, dove pubblica i suoi pensieri e le sue foto di albe e tramonti sulla Spiaggia Rosa.

In questi lunghi anni di isolamento, di vita vissuta come un moderno Robinson Crusoe, Mauro ha avuto la costante compagnia dei suoi libri, ha letto molto e le sue sue letture lo hanno portato ad una conoscenza ed una consapevolezza del mondo che è superiore alla maggior parte delle persone che vivono la società di massa.

Di lui si sa abbastanza riguardo la sua condizione di “eremita”, di uomo che vive solo su un isola dove la vita è difficoltosa persino nel procurarsi il cibo ed i beni di prima necessità…ma si sa molto poco del suo pensiero profondo.

Durante le mie escursioni estive in barca a vela, è consuetudine portare gli ospiti a vedere la meravigliosa Spiaggia Rosa; ed è così che l’ho conosciuto e nel tempo ho potuto apprezzare dai nostri continui dialoghi, il fascino della sua “visione” open mind.

Mauro Morandi Spiaggia Rosa

Mauro Morandi e i turisti – ph. Francesco Ciccotti

 

Questo mi ha portato a chiedergli parere su una notevole quantità di argomenti, tra i quali uno che più di tutto mi sta a cuore e che sapevo mi avrebbe soddisfatto 

“La Bellezza”. 

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