Per fortuna agli animali ancora non viene associata “l’imperfezione” come si fa con gli umani…gli animali così diversi l’uno dagli altri, lasciano a noi umani, sempre una idea di “perfezione”…
Chi mangia sott’acqua ma vola in cielo; chi vive in fondo al mare e mangia volando sopra la superficie dell’acqua…chi salta, chi corre, chi striscia, chi nuota e chi scava; chi è preda e chi predatore; chi si mimetizza e chi fa lustro del suo piumaggio, chi ha la pelle maculata, chi a strisce e chi a pois; chi ha il collo lunghissimo, chi curvo come un sifone e chi appare senza collo; chi ha orecchie lunghe e chi occhi o bocca enorme; chi ha il pelo, chi la corazza, chi le piume e chi le squame, chi la coda e chi la cresta e…anche chi ha entrambe…chi è mammifero, chi fa le uova e chi è ermafrodita…becchi enormi, mascelle, zanne, corni e probociti; chi è minuscolo e chi un pachiderma…
Ognuno incantevole per il proprio stile e il proprio aspetto…
Mentre tra gli uomini si va sempre alla ricerca della perfezione e ad ognuno viene attribuita “l’imperfezione”…è sufficiente un naso pronunciato, delle orecchie a sventola, dei denti sporgenti oppure dei capelli radi…della gambe corte e curve o una gobba appena percettibile, per subire considerazioni di disprezzo.
Mi chiedo, perché questo diverso modo di considerare l’estetica nei confronti degli animali rispetto agli umani?
Sarà forse perché nei confronti degli umani, ci sentiamo sempre in competizione diretta?
O forse sono le nostre insicurezze che ci fanno vacillare e spingerci in questo confronto lesionista rispetto ai nostri simili? Cos’è che ci limita nell’accettare le imperfezioni degli altri?
Del resto, non mi sembra che ci sia una diffusa mania di perfezione intorno ad ognuno di noi, tale da poterci far ritenere portatori e custodi di “Bellezza”…basta guardare alcune mode sulle acconciature, nell’abbigliamento, nelle posture, nel linguaggio utilizzato e persino nelle sistemazioni delle proprie abitazioni, dei giardini e negli uffici; pochi sono i popoli che globalmente, mirano alla perfezione di ciò che è perfettibile.
Per la mia conoscenza, solo i Giapponesi, che pur non rientrando nei nostri occidentali canoni di perfezione, si cimentano quotidianamente nel perfezionare il loro contorno esteriore.
In definitiva, persino noi Italiani, detentori del “gusto estetico” rappresentato con l’Arte, il Design, la Moda, l’Architettura, l’Artigianato, i componimenti letterali, poetici e musicali, possiamo considerarci diffusamente attenti alla “Perfezione” tout court…
tranne quando si tratta di giudicare la imperfezione altrui.
Un giornalista, un giorno chiese a Bob Marley, quale fosse per lui la donna perfetta e lui rispose:
“Even the moon is not perfect, it is full of craters.
The sea is incredibly beautiful, but salty and dark in the depths.
The sky is always infinite, but often cloudy.
So, everything that is beautiful isn’t perfect, it’s special.
Therefore, every woman can be special to someone.
Stop being “perfect”, but try to be free and live, doing what you love, not wanting to impress others!”
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