Il deserto non è soltanto un luogo fisico,
ma uno stato mentale
Sahara algerino – video di Francesco Ciccotti
I Deserti sono i luoghi più caldi e aridi della terra, in alcuni non piove mai e ricoprono un terzo della superficie del pianeta. Il Sahara è il più esteso copre un’area grande quanto l’Australia, torrido e senza alcun punto di riferimento.
Terra dei berberi, popolo di uomini liberi, che per secoli ha lottato contro i conquistatori stranieri. Questo territorio aspro, è proiettato verso spazi infiniti.
Il nostro viaggio è iniziato percorrendo la trans sahariana, filo di Arianna che non si può abbandonare. Se si lascia la strada si è perduti…a meno che non si attraversa in compagnia di una guida esperta e con l’ausilio di moderne tecnologie di navigazione, quali GPS, SATELLITARE e abbondanti scorte di acqua, viveri e carburante.
Dopo aver attraversato un paesaggio arido e deturpato dagli innumerevoli impianti estrazione di petrolio arriviamo a Illizi porta d’entrata del Tassili N’Ajjer.
Il deserto rappresenta una sfida per gli uomini e così è stato anche per noi che ci arriviamo attrezzati con i nostri mezzi equipaggiati per i raid di questo livello…ci addentriamo nell’infinita distesa di sabbia, esperienza che regala emozioni uniche in fuoristrada.
Primo Erg che incontriamo è: ISSAOUANE
Gli Erg sono vaste aree di sabbia in movimento, con poca o nessuna copertura vegetale. Issaouane è un tratto di deserto fatto di dune stellari ed a barcana, dai colori bellissimi e caldi.
L’adrenalina raggiunge i suoi massimi picchi, con i 4×4 scalvalchiamo dune dalle forme più svariate: alte, basse, sovrapposte, dalle tipiche cime aguzze e con fianchi più o meno grandi.
Sulla sabbia in mezzo al nulla, il deserto appare sterile, ma se si sa dove guardare…..si possono trovare gioielli…Fulgoriti e Rose del Deserto. Le tamerici creano un contrasto favoloso stagliandosi sui suoli biancastri da dove si ergono montagne di sabbia dai colori caldi.
Dopo aver guidato per molte ore, il tramonto ci ricorda che è tempo di bivacco. Imperdibili i giochi di luci e ombre all’alba e al tramonto ai bordi di queste dune bellissime dalle forme sinuose.
Il giorno caldo lascia il posto a gelide notti.
Quando calano le tenebre si accende il cielo stellato meraviglia per gli occhi e per le nostre fotocamere.
Al mattino ci si alza presto, prima che il sole sia molto alto..il ritmo di avanzamento è fondamentale. Incontriamo pozzi intorno ai quali sorgono piccoli villaggi berberi, preziose macine e pestelli, amigdale ed altri oggetti litici a testimoniare la vita in quelle stesse aree oggi sommerse dalle morbide sabbie.
Il calore del giorno e il freddo della notte spaccano le pietre disseminate ad avvolgere gli altopiani di dune rosate.
Il grande erg si sposta costantemente, il vento smuove la sabbia…è una barriera difficile da attraversare, passaggi impegnativi tra le dune ed una pista pietrosa ci conducono ad un altro deserto di dune più a ovest, il TIFERNINE. Fatto di dune tra le più alte (sembra raggiungano i 300 metri) è ritenuto invalicabile, una delle parti più desolate del Sahara.
Queste dune altissime ne impediscono la penetrazione, proviamo ad addentrarci nei pochissimi punti accessibili con i nostri mezzi.
Lo spettacolo è dei più suggestivi e davvero insolito: modellati dal vento i fianchi dell’erg si increspano come un tappeto in onde dalle creste cangianti e la sabbia aranciata disegna e sottolinea le forme sulla sabbia più chiara.
La sabbia dai colori e dai toni accesi ci regala emozionanti silenzi
Solo poche centinaia di persone hanno conoscenza di questo deserto; per un occhio non allenato una duna è solo una duna, ma la guida sa dire quali sono quelle a cui fare riferimento in questo mondo in cui nulla resta fermo.
Le dune più piccole cambiano forma continuamente spostandosi con il vento e sono inaffidabili, ma le dune più grandi sono maggiormente stabili e rivelano i tratti di un disegno più vasto.
Negli anni i forti venti hanno plasmato le dune in lunghe creste parallele, unici punti di riferimento per noi viaggiatori.
La nostra guida berbera osserva il sole e la linea del crinale per stabilire la direzione da seguire.
Sopravvivere non è difficile ponendo le giuste attenzioni e le dovute precauzioni, di cui ognuno si è fatto padrone già prima di posare le ruote sulla sabbia.
Il pomeriggio, cerchiamo la legna per il fuoco della sera e ci dirigiamo verso Gara Kranfoussa una montagna di 700 metri che si staglia isolata tra le dune.
Dall’alto assaporiamo l’ultima tappa di questo viaggio nel mondo dei berberi, uomini liberi e dai tratti fieri, viaggiatori del deserto orgogliosi delle proprie origini che nonostante lo scorrere del tempo mantengono integra la propria identità.
Al termine di questa intensa esperienza se pur sempre troppo breve, intraprendiamo la via del ritorno, passando nei villaggi alle porte del deserto, dove numerose tribù nomadi si ritrovano per vendere le loro merci.
Oltrepassato il confine con la Tunisia, si apre la distesa del grande lago salato Chot el Jerid, qui milioni di anni fa c’era il mare…ed è questa l’ultima immagine del Sahara che ci porteremo dietro prima di lasciare definitivamente – almeno per il momento – il suggestivo nord’Africa.
Bellissimo video, sei riuscito a farmi riprovare delle emozioni bellissime che solo questi posti riescono a farti sentire! Complimenti davvero! 👏😊
Grazie Francesco, grazie davvero…è bello emozionare raccontando ciò che ti ha emozionato…<3
Spazi infiniti ed emozioni uniche, ci trasportano nel cuore pulsante del Sahara algerino.
Che privilegio!
Grazie Alessandro! <3
Immagini molto suggestive, e la voce narrante fa apprezzare ancora di più il paesaggio.
Grazie Francesco
Per far rivivere nel mio cuore
L immensità di un viaggio indimenticabile.
Il deserto del Sahara Algerino.
Da ripetere.❤
Grazie Mariateresa, sì, un viaggio indimenticabile! <3
Buongiorno Francesco, volevo ringraziare e fare i complimenti per queste stupende stupende riprese dai luoghi da me più amati….. in questo grigio periodo dovendo rimanere in casa intanto viaggiamo così… ed a questo punto a un arrivederci sulle piste a mangiar sabbia e vivere la nostra Libertà . Grazie ancora.
Grazie Mauro, solo chi come te ci è già stato, può capire a fondo cosa significa vivere il deserto…<3
I viaggi sono tutte esperienze di vita, ma credo che il nostro modo di affrontarli lo sia ancora di più, l’amore per ogni cosa che ci fa intraprendere il viaggio, a partire dalla pianificazione, l’allestimento dei nostri veicoli, l’attrezzatura fotografica da portare e poi si passa all’entare realmente nel paesaggio e nelle terre pianificate da tempo, qui ci sentiamo veramente in un limbo. La cosa più bella di ogni luogo? L’amore e l’immensità di ciò che ci circonda.
Mi sono sempre tenuto per me l’emozioni provate, perché gli stati d’animo e l’emozioni si vivono ma non si possono raccontare, è la prima volta che riesco a spiegare ad amici e conoscenti attraverso i tuoi RACCONTI VISIVI le grandi EMOZIONI
Grazie di tutto FRANCESCO CICCOTTI, un saluto Marco
Grazie Marco, grazie per i complimenti…condivido ogni parole di ciò che hai scritto…soprattutto la frase “La cosa più bella di ogni luogo? L’amore e l’immensità di ciò che ci circonda”
Che meraviglia il Sahara algerino, immobile ma vivo! Grazie Francesco per questo viaggio che rinfranca lo spirito.
Grazie Olimpia per averlo apprezzato…il Sahara è davvero una “meravigli”…<3
Ciao francesco complimenti ,i tuoi video sono sempre più belli, e riportano alla mente tanti bellissimi ricordi ed emozioni vissute in quel viaggio. Bravissimo
Grazie Giorgio, grazie per averlo apprezzato e per aver condiviso le stesse emozioni…
Bellissima pagina e grandi racconti di viaggi emozionanti.
Grazie Francesco, grazie davvero!
Grazie Francesco, con il tuo video hai dato spiegazione del perché “ci si lascia il cuore”…
Grazie a te Federica per averlo apprezzato! ❤️
Mitico Francesco Ciccotti !!!!
Grazie Fabio! <3
Sono sempre stato appassionato di documentari e non potevo non essere affascianto da questi, Il mare come il deserto sono dimensioni nelle quali l’uomo può ancora confrontaarsi con se stesso.
Avevo buona idea della spettacolare fotografia di Francesco Ciccotti ma devo dire che mi ha sbalordito anche la regia e la narrativa, quel cogliere momenti magici che, come il filo d’Arianna della Transahariana, ti guidano in questo percorso di conoscenza di un mondo affascinnte ignoto ai più.
Grazie Franceso !!!
Grazie Fabio, come avevo già scritto su un altro mio articolo: Tra Mare e Deserto, https://blogfrancescociccotti.it/tra-mare-e-deserto/ “Il mare è un immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, perchè sente fremere la vita ai suoi fianchi.” 😉